L’adolescenza è senza ombra di dubbio una fase molto delicata per tutti i ragazzi, ed anche per i genitori ammettiamolo.
Squilibri ormonali, nuovi approcci tra coetanei, il corpo che cambia, la voglia di avere maggiore libertà ma allo stesso tempo paura nella gestione di alcune situazioni.
Negli ultimi anni si sono visti sempre più incontri e conferenze svilupparsi per parlare proprio di questa delicata fase e dare il giusto aiuto e sostegno sia ai ragazzi che ai genitori.
Nel Nord Italia, ma a dire il vero anche un po’ in tutto il territorio, si è visto un notevole aumento dei giovani che compiono atti autolesionisti.
Si conta che, almeno un ragazzo su cinque lo ha fatto almeno una volta nella sua vita.
Tagli, graffi e piccole ferite auto provocate. Tutto in maniera continuativa ed assidua, oppure in versione sporadica.
Poco cambia, perché è comunque un fenomeno preoccupante che non si deve prendere sotto gamba.
Si conta anche che, ben 4.000 suicidi avuti sul territorio italiano sono di ragazzi sotto i 24 anni.
Altro indice che fa vedere come la gioventù di oggi necessiti davvero di aiuto.
A livello europeo l’autolesionismo tocca una percentuale superiore al 24%, mentre in Italia il valore scende al 20%, dato comunque non così consolante.
Il quadro sociale è quello di un giovane che non sa gestire quello che li sta capitando e che magari fatica ad avere un dialogo con la famiglia.
I genitori, a loro volta, si sentono in colpa e davvero feriti da quello che accade tanto che tendono a nasconderlo anche per un fattore sociale di vergogna.
Tutto questo deve essere approfondito ed affrontato anche in maniera pubblica attraverso progetti.