La donazione del sangue è un gesto davvero di grande generosità e solidarietà.
Molto spesso non ce ne rendiamo conto ma la verità è che con un piccolo e semplice gesto è possibile salvare e cambiare tantissime vite.
Avis da anni ed anni lavora per promuovere e sensibilizzare su questo importante argomento e fortunatamente sono sempre di più le persone che si informano e che si avvicinano a questa realtà.
Il Trentino, da questo punto di vista, è una vera eccellenza italiana visto che si contano più di ventimila donatori sul tutto il territorio regionale.
In una classifica italiana si trova in seconda posizione, superato solamente dalla regione Friuli Venezia Giulia.
Purtroppo, però, se dovessimo suddividere i donatori in uomini e donne ecco che tutto cambierebbe.
Infatti, si conta che di quei ventimila sono solo un quanto le donne che hanno deciso di donare il loro sangue in modo regolare.
In pratica, le donne trentine si trovano in penultima posizione superando solo la lontana Calabria.
La percentuale femminile, poi, diminuisce anche con l’avanzare dell’età arrivando anche ad un altissimo numero di abbandono e cessazione delle donazioni.
Perché questa situazione? I motivi possono essere molteplici:
- impossibilità di donazione durante il ciclo mestruale
- obbligo di astensione dalla donazione durante il parto, l’allattamento ed anche per alcuni mesi dopo la fine di quest’ultimo
- impossibilità di donare il sangue al di sotto dei 50 chili
- difficoltà di gestione con la famiglia
La volontà generale è quella di aiutare maggiormente le donne che desiderano donare ma che si trovare a dover spostare perché magari hanno i figli piccoli od altri motivi gestionali.