Gli studi nel campo della medicina non si fermano mai. Il progresso è sempre dietro l’ angolo, e per fortuna. Ogni giorno si studiano nuove terapie, nuove medicine, nuovi esami e nuovi aspetti che possono non solo migliorare la vita delle persone ma anche salvarla.
Ecco che oggi vi vogliamo parlare di uno studio pubblicato già sul New England Journal of Medicine. Questo studio ha cercato di approfondire le cause degli infarti e di trovare nuove scoperte in fatto di prevenzione.
Si è scoperto che le infiammazioni delle arterie sono sempre molto sottovalutate ma che in realtà sono uno dei problemi che innescano proprio l’ infarto.
Infatti molte persone che hanno già avuto un infarto poi vengono messe in stretta osservazione e soprattutto sono messe sott’ occhio per il controllo del colesterolo. Ma ci si ritrova che un quarto di queste persone hanno nuovamente un infarto nei 5 anni successivi. Ecco quindi che forse il problema da osservare deve essere preso da un’ altra prospettiva.
I ricercatori hanno preso in esame ben 10,000 persone che avevano già avuto un infarto nella loro vita. Sono stati divisi in due gruppi. Un gruppo continuava con il controllo del colesterolo ed in più ogni tre mesi effettuava una puntura di un antinfiammatorio ( canakinumab )e l’ altro gruppo invece di placebo.
Nel gruppo in cui si è somministrato l’ antinfiammatorio si è riscontrato una diminuzione del 15 % di altri eventi cardiovascolari e una riduzione del 30 % di interventi chirurgici al cuore successivi all’ infarto. Altro dato significativo è si è dimezzata anche la formazione di cancro e addirittura ha contrastato la progressione dei tumori ai polmoni riducendo le morti per questa causa del 75 %.
Le ricerche stanno continuando ma le premesse sono davvero ottime.