Fumatori e percezione dei rischi

Il fumo si sa è uno dei vizi più diffusi nel mondo. Purtroppo però un vizio che fa molto male alla salute.

Da sempre la medicina si interessa degli effetti del fumo e da anni ormai è in corso una grande campagna composta da tanti fattori per incitare e far capire alle persone come smettere di fumare sia un grande gesto d’ amore verso la propria salute e quella di ci ci circonda.

L’ Università di Milano ha fatto uno studio per capire come le conseguenze del fumo siano viste e percepite da chi è fumatore.

In questo studio si sono visti impegnati ben 162 volontari tra cui vi erano fumatori e anche non fumatori.

A queste persona è stato posto un chiaro e semplice quesito, ovvero secondo loro quanto tempo dovesse passare prima che una persona che comincia a fumare 10 sigarette al giorno dai 18 anni prima che cominciasse a sviluppare una patologia inerente all’ utilizzo del fumo.

Quello che ne è risultato è molto chiaro. Ovvero ne è uscito fuori come chi fuma porti molto più avanti la soglia dei danni rispetto a chi non fuma.

La differenza è molto grande, infatti si parla di 5 anni di differenza.

Questo fattore è dovuto ad un meccanismo inconscio molto chiaro, ovvero la paura.

Infatti questa percezione tardiva degli effetti del fumo è dovuto principalmente proprio alla paura di sviluppare una qualche malattia causata da questo vizio e non riuscire cosi a tornarne indietro.

Diciamo che è un po’ come il voler nascondere la testa sotto la sabbia, ma in questo caso è bene invece guardare la realtà in faccia.

 

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