E’ già passata circa una settimana da quando gli operai metalmeccanici della Dana di Arco hanno indetto uno sciopero per troppo calore.
Era già da diverso tempo che gli operai avevo fatto richiesta ai sindacati di avere un miglioramento delle condizioni del loro lavoro.
Costretti a lavorare ore ed ore fermi davanti ad una macchina in un luogo chiuso e non arieggiato.
Le macchine emanano calore facendo innalzare la temperatura a livelli davvero intensi e pericolosi.
Picchi oltre i 40° ed in alcuni reparti anche con assenza di pause ed assenza di acqua o sali minerali per reintegrale il tanto sudore perso.
I sindacati hanno ovviamente esaminato la situazione ed hanno fatto le dovute richieste ai datori di lavoro i quali hanno concesso 5 minuti di pausa in più durante il periodo estivo a chi lavora a stretto contatto con una macchina.
La richiesta però comporta anche un lavoro più assiduo per recuperare quei 5 minuti di pausa in più e non bloccare la produzione.
Insomma, la situazione non era certo delle più belle, tanto che si è arrivati ad uno sciopero di un’ora ogni singolo giorno. Il tutto in accordo e monitorato anche dai sindacati.
Non è passato molto tempo dalla morte sul lavoro per l’eccessivo caldo, ricorreva in giugno infatti il fatto dell’uomo deceduto all’Unifarm.
Il tutto ha avuto come data d’inizio il giorno 25 luglio ed ora si è ancora in attesa di una presa di accordo con la fabbrica per riuscire a trovare il connubio perfetto tra le richieste della produzione e quella dei lavoratori che devono comunque lavorare in sicurezza ed in condizioni umane.
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