Olio di oliva: come riconoscerlo e soprattutto distinguerlo

L’ olio di oliva è uno dei prodotti italiani più apprezzati in tutto il mondo. Il condimento che sa rendere anche un semplice piatto una vera e propria ricetta da ristorante stellato.

Un buon olio di oliva può davvero fare la differenza ma soprattutto fa anche bene alla salute.

L’ Italia in questo settore è sicuramente una delle eccellenze migliori e quindi è importante che noi italiani ci informiamo un po’ di più in merito per avere la capacità di riconoscere un vero ottimo olio di oliva da un olio di oliva mediocre, per non parlare poi della netta differenza tra l’ olio di oliva e quello extravergine.

Innanzitutto cominciamo a capire la vera differenza tra oli di oliva e oli vergini.
Partiamo dal presupposto che i più pregiati sono sicuramente quelli vergini e ora cerchiamo di capire il perché.

Innanzitutto cominciamo con il capire la vera differenza tra olio di oliva vergine e olio extravergine di oliva.

Partiamo dal presupposto che i più pregiati sono sicuramente quelli vergini e ora cerchiamo di capire il perché.

L’ olio vergine di oliva è ottenuto dal frutto mediante operazioni meccaniche senza aggiunta di alcuna miscelazione o di altri oli.

L’ olio extravergine di oliva invece è quando il suo livello di acidità non supera il 0,8%. Per essere classificato come olio vergine di oliva la percentuale deve essere tra 0,8% ed il 2%. Superata la soglia del 2% significa che l’olio necessita di una raffinazione che poi con l’ aggiunta di olio extra vergine di oliva od olio vergine di oliva si ottiene l’ olio di oliva.

Olio di sansa d’ oliva. Questo è decisamente l’ olio meno raffinato ed è composto dalla sansa estratta dalle olive che viene poi raffinata con solventi vari. Il prodotto che ne risulta è un olio di sansa di oliva raffinato a cui viene ulteriormente aggiunto olio extravergine di oliva o olio vergine di oliva per ottenere così l’ olio di sansa di oliva.

Quando ci si appresta a comprare un olio d’ oliva al supermercato ci si trova di fronte a una moltitudine di scelte e risulta difficile a volte capire la qualità vera e propria.

  • Etichetta. E’ importante leggerla, controllate che sia DOP cosi sarete sicuri che è di origine italiana.
  • Bottiglia. Se è scura o presenta stagnola solitamente è indice di qualità in quanto si trova in una bottiglia scusa per non far prendere luce all’ olio.
  • Olio filtrato. E’ sempre il migliore in quanto ha una maggiore conservazione.

2 thoughts on “Olio di oliva: come riconoscerlo e soprattutto distinguerlo”

  1. Quante inesattezze:
    “Innanzitutto cominciamo con il capire la vera differenza tra olio di oliva vergine e olio extravergine di oliva.
    Partiamo dal presupposto che i più pregiati sono sicuramente quelli vergini e ora cerchiamo di capire il perché.”

    la frase corretta sarebbe:

    Innanzitutto cominciamo a capire la vera differenza tra olii di oliva e olii vergini.
    Partiamo dal presupposto che i più pregiati sono sicuramente quelli vergini e ora cerchiamo di capire il perché.

    Inoltre:

    “L’ olio vergine di oliva è ottenuto dal frutto mediante operazioni meccaniche senza aggiunta di alcuna miscelazione o di altri oli.
    L’ olio extravergine di oliva invece è quando il suo livello di acidità non supera il 0,8%”

    Gli olii, che riportano la dizione “extravergine o vergine” di oliva sono ottenuti dal frutto mediante operazioni meccaniche senza alcun trattamento chimico. L’olio extravergine di oliva è quando il suo livello di acidità non supera il 0,8%. Superato tale limite e fino al 2% l’olio è classificato vergine di oliva. Oltre il 2% l’olio è classificato lampante ed è destinato alla raffinazione. Dalla raffinazione si ottiene “l’olio di oliva raffinato” che miscelato con olio extravergine di oliva o olio vergine di oliva da luogo “all’olio di oliva”. Per intenderci è l’olio che solitamente si trova nelle scatolette di tonno o nelle conserve di maggior pregio. Da notare che è scomparsa la parola “vergine” poichè nella raffinazione ha subito trattamenti chimici. In ogni caso l’acidità è solo uno dei tantissimi parametri analitici che determinano la classificazione degli olii di oliva.

    E ancora:

    “Olio di sansa d’ oliva. Questo è decisamente l’ olio meno raffinato ed è composto da oli di sansa d’ oliva trattati con solventi e altri oli.”
    Dalla lavorazione delle olive, oltre all’olio, si ottiene la sansa. Da tale sansa, trattata in raffineria con solventi, viene estratto “l’olio di sansa di oliva raffinato” che miscelato con olio extravergine di oliva o olio di oliva vergine di oliva da origine all’olio di sansa di oliva.
    E’ comunque una miscela di olii derivati solo da olive ed è sicuramente il meno pregiato tra essi. Anche in questo caso è scomparsa la dizione “vergine”.

    E chiudiamo con i consigli

    “Etichetta. E’ importante leggerla, controllate che sia DOP cosi sarete sicuri che è di origine italiana.”

    Sull’etichetta è sempre indicata l’origine dell’olio, anche se non DOP. Quindi non solo gli olii DOP sono di origine italiana.

    “Prezzo. Anche questo ha il suo peso perché un extravergine che costa meno di 7 euro deve mettere qualche dubbio sulla sua qualità.”

    Cioè basterebbe alzare i prezzi per rassicurare il consumatore della bontà del prodotto.
    Il prezzo è dato dal mercato del momento. Proprio sull’olio extravergine di oliva di origine italiana, negli ultimi 3 anni, ci sono state variazioni di prezzo all’ingrosso, di quasi 3€ al kg. Quindi non è facile stabilire la qualità del prodotto partendo dal solo prezzo finale. Bisognerebbe conoscere il mercato attuale e far riferimento, comunque, al prezzo al litro e non alla bottiglia poichè ci sono bottiglie da 0,5 lt da 0,75 lt e da 1 lt. Infine ci sono i ricarichi, variabili, applicati dai vari operatori della filiera, più o meno lunga.

  2. Ti ringraziamo per le tue informazioni e correzioni. Certi della tua conoscenza sull’argomento mettiamo subito in revisione le nostre fonti e l’ articolo in questione riportando così le correzioni da te segnalate come necessarie. Per quanto riguarda il plurale di olio non è di certo olii in quanto la i non è accentata e quindi non va trattata come ad esempio la parola brusii se questo era uno degli errori gravi a livello linguistico. Grazie

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