Agricoltura e NASA sono due parole che difficilmente si credeva possibile vederle nella stessa frase. Eppure è cosi.
La NASA ha infatti lavorato ad un importante progetto volto a far crescere in maniera più veloce le piante nello spazio.
Questo progetto ora ha anche dei risvolti non indifferenti anche per la nostra vita terrestre.
Infatti i scienziati e ricercatori hanno pensato di unire le basi di questo progetto con la necessità terrestre di avere maggiori piante e raccolti.
Infatti le basi teoriche e pratiche sono state prese ed adattate da alcuni ricercatori australiani per cercare di usare lo stesso principio in laboratorio, e poi successivamente anche in alcune serre attentamente sotto controllo.
Questo metodo ha preso ora il nome di speed-breeding ed ha già dato risultati più che positivi.
Alcune piante usate come da “cavia” hanno risposto in maniera eccellente aumento di gran lunga la loro crescita e produzione.
Ma cos’è in definitiva questo speed-breeding?
In pratica si utilizzano delle tecnologie a LED per simulare una fase diurna di ben 22 ore ed avere così una fotosintesi clorofilliana più attiva e duratura.
Questa tecnica è stata già utilizzata in alcune coltivazione ed ha portato ad avere ben 6 raccolti di frumento in un anno, a differenza dei classici 2 di ogni annata.
Insomma dei risultati davvero ottimi.
Questa tecnica è stata poi ampliata anche ad altre coltivazioni come piselli, orzo e colza.
L’idea è quella di continuare con gli studi per poter ampliare nel migliore dei modi questa tecnica a tutte le coltivazioni così da poter garantire un’alimentazione ottima a tutte le popolazioni.