L’attenzione sull’acqua è sempre più alta negli ultimi tempi.
Sia per il discorso della plastica di cui si parla davvero moltissimo, e sia per i piccoli corsi d’acqua che attraversano le diverse regioni dell’Italia.
Noi, ovviamente, ci vogliamo soffermare soprattutto sulla situazione dei corsi d’acqua trentini.
Le acque trentine sono da molto tempo sotto controllo con attenti e specifici controlli.
I corsi idrici del Trentino sono ben 412 e secondo le stime 11 di questi hanno una quantità alta di pesticidi al loro interno.
Un dato non così positivo visto si tratta del 3% dei corsi d’acqua presenti, ma comunque che fa ben sperare visto che nello scorso anno 2018 i corsi infetti erano 13, ovvero due in più.
La presenza di questi pesticidi è ovviamente conseguenza dell’attività agricola delle vicinanze. D’altronde non si può bloccare questo tipo di produzione ed attività.
Ecco, però, che numerose sono le iniziative che hanno come obiettivo quello di riuscire ad eliminare al massimo questa presenza nociva ed aiutare così i diversi agricoltori a trovare soluzioni alternative.
Iniziative che già hanno dato il loro frutto visto il miglioramento nella percentuale di pesticidi presenti nelle acque.
Ma quali sono questi pesticidi maggiormente rilevati?
I fitofarmaci che si rinvengono con maggiore frequenza sono: Penthiopirad, Boscalid, Pirimicarb, Pyrimethanil, Fludioxonil, Tetraconazolo, Dimethomorph, Clorantroniliprolo, Fluodioxonil, Imidacloprid, Difenocolazolo.
Ora non resta che continuare a lavorare sodo per migliorare la situazione con la speranza e la voglia di ridurre al massimo queste quantità.
Il Trentino ha sempre dato prova di essere molto attento in questi aspetti, ed ancora una volta non deluderà le aspettative.