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Curiosità scientifiche sulla morte

La morte è un argomento di cui si tratta molto poco, forse per un fattore scaramantico o perché a motli fa paura. È interessante trattare l’ argomento da un punto di vista scientifico. Magari conoscendo di più certi aspetti farà anche meno paura.

Scopriamo insieme alcune curiosità scientifiche sulla morte.

Causa. Per quanto la morta possa arrivare per diversi motivi come infarto, incidente, vecchiaia, tumore o altro la verità è che il fattore che casua la morte è sempre lo stesso, ovvero la mancanza di ossigeno.

– Il dopo immediato. Molti si interrogano su cosa succede dopo la morte. La temperatura cala di circa un grado ogni ora, dopo 3 6 ore i muscoli cominciano ad irrigidirsi, le cellule della pelle invece impiegano circa 24 ore per morire del tutto.

– Geni attivi. Molti non sanno che dopo la morte alcuni geni si attivano ancora di più. Infatti alcuni geni cercano di creare l’ allarme, provano a stimolare maggiormente le difese immunitarie, provocano infiammazioni. Dopo un po’ di giorni però tutto questo cessa totalmente.

Criteri. I criteri per stabilire la morte effettiva sono cambiati nel corso degli anni. Infatti con l’ avanzare della medicina anche i criteri cambiano. La morte celebrale viene diagnosticata dopo 20 minuti che il cuore non batte più, oppure se l’ encefalogramma è piatto per più di 6 ore.

Fasi. Non è vero che si muore ad un tratto. La morte arriva a fasi. Cuore e cervello non sempre si ” spengono ” nello stesso momento. Ad esempio in Canada un uomo ha avuto attività celebrale per 10 e 38 secondi dopo la cessazione del battito cardiaco.

– Pre-morte. Si sente spesso parlare di esperienze pre morte. Il 20 % delle persone che hanno un arresto cardiaco affermano di averla vissuta. In uno studio olandese sono state intervistate molte persone che hanno vissuto questa esperienza e quasi tutti affermano di aver provato una sensazione piacevole, altri di aver visto un tunnel, altri un paesaggio molto bello, altri di aver visto la loro vita davanti e altri anche di aver visto parenti defunti. Queste potrebbero essere causate da un minore ossigeno al cervello e quindi un picco di attività elettrica alla corteccia celebrale.

 

Monia

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