E’ stata ricevuta stamane in Municipio a Bolzano dal SIndaco Renzo Caramaschi, la scrittrice di origini afghane Nadia Hashimi il cui romanzo d’esordio “Due splendidi destini”, è diventato in poco tempo un best-seller elogiato dallo stesso Khaled Hosseini, l’autore de “Il cacciatore di aquiloni” che considera la Hashimi come una delle più promettenti scrittrici del nostro tempo. Nata a New York da genitori afghani la Hashimi ambienta i suoi romanzi in Afghanistan raccontando l’emancipazione delle donne e delle bambine contro un sistema di assoggettamento patriarcale e integralista. In italiano sono stati pubblicati tre romanzi e fra poco uscirà il quarto. Nadia Hashimi è ospite del Centro per la Pace del Comune di Bolzano e protagonista in serata di un incontro pubblico al Centro Trevi.
“Khaled Hosseini, il celebre scrittore de “Il cacciatore di aquiloni” la considera una delle scrittrici più promettenti del nostro tempo. Il suo libro d’esordio “Due splendidi destini” è stato un successo di pubblico, tanto che i grandi giornali americani l’hanno elogiato come un capolavoro. Da allora, Nadia Hashimi, ha continuato a scrivere ininterrottamente e ora la Piemme sta pubblicando tutti i suoi romanzi. Da poche settimane è uscito anche il terzo libro “La figlia dell’arcobaleno” successivo a “Anche la notte è più luminosa”. E sta per uscire il quarto.
Nadia Hashimi è a Bolzano, con il Centro per la pace (ore 18 Centro Trevi), insieme a Martina Dei Cas, giovane scrittrice trentina, per raccontare i destini delle bambine e delle donne afghane che anelano alla libertà a alla pace in un contesto sottoposto a una terribile violenza del sistema, che impone alle ragazze le regole rigide del fondamentalismo come i matrimoni coatti e la riduzione della donna a oggetto di proprietà el maschio. Donne che si emancipano e che tentano, con coraggio, di ribellatrsi alla sopraffazione.
Nel libro “Due splendidi destini” la Hashimi narra proprio questo mondo, ossia la vicenda di Rahima, una bambina fortunata: perché, essendo la più piccola di quattro sorelle, secondo un’antica usanza afghana, si vestirà da maschio, e di un maschio avrà tutta la meravigliosa libertà di correre, giocare, andare a scuola. Ma solo finché non raggiungerà l’età da marito: allora, tornerà nella stessa ombra in cui vivono le sorelle e la madre. C’è una sola donna, nella sua famiglia, che può capire la sua disperazione: è la zia Shaima, la zia zitella che tutti compiangono. Sarà lei a raccontare a Rahima la storia di un’altra donna della loro famiglia, Bibi Shekiba. La bisnonna bellissima, ma col viso deturpato dall’olio bollente, che visse una vita ribelle e anticonformista, non accettando mai il compromesso. La storia coraggiosa della sua antenata spingerà anche Rahima – nonostante venga data in sposa contro la sua volontà – a non perdere la speranza, e a lottare perché anche il suo destino possa essere, un giorno, splendido e luminoso come fu quello della bisnonna. Nadia Hashimi è nata a New York da genitori afghani, emigrati in America nei primi anni Settanta, ed è cresciuta circondata da una numerosa famiglia che ha tenuto viva la cultura del paese d’origine. Nadia oggi vive in Maryland con il marito e due figli, e di professione fa la pediatra. Ha esordito con il romanzo Due splendidi destini (Piemme, 2015), che è stato un successo del passaparola, elogiato tra gli altri anche da Khaled Hosseini. Quando la notte è più luminosa è il suo secondo romanzo, accolto con uguale entusiasmo dai suoi numerosi lettori”. Centro per la Pace Comune di Bolzano