Sabato 14 ottobre alle ore 10.30, nel corso di una cerimonia pubblica in programma nella Sala Consiglio del municipio, la Città di Bolzano, per mano del suo Sindaco Renzo Caramaschi, conferirà a Manlio Longon, martire della Resistenza, la Cittadinanza Onoraria del capoluogo. La cerimonia si aprirà con una prolusione storica a cura di Carlo Romeo e si chiuderà con un intervento musicale di alcuni allievi della classe di Musica Elettronica del Conservatorio “Claudio Monteverdi”. A seguire alle ore 12.00 presso il Giardino dei Saggi al Parco Firmian si terrà la cerimonia di dedica a Longon di un albero di questo luogo della memoria. Bolzano infatti ha dedicato ai saggi che hanno avuto profondi legami con la città, questo luogo della memoria “perché la sapienza sappia risvegliare in ogni cittadino la passione per l’umanità”.
Questa la motivazione relativa al conferimento della Cittadinanza Onoraria approvata dal Consiglio Comunale di Bolzano
“La Città di Bolzano, memore del grande esempio di fedeltà alla comunità che lo aveva adottato, gli conferisce la cittadinanza onoraria quale riconoscimento per la sua condotta di opposizione e resistenza alla dittatura nazista. La sua memoria per tutti, soprattutto per i giovani, rappresenta un virtuoso modello da perseguire per sviluppare una società nel nome dei valori democratici contro ogni degenerazione dittatoriale. Ricordare la sua azione, finalizzata al bene di tutta la comunità indipendentemente dal gruppo linguistico, non può che rafforzare i capisaldi della convivenza consolidata nel nostro territorio”.
Note biografiche
Manlio Longon (Padova, 1º gennaio 1911 – Bolzano, 31 dicembre 1944)
Dopo la laurea in economia e commercio all’Università degli studi “Ca’ Foscari” di Venezia, fu assunto dalla Magnesio di Bolzano. L’impresa era considerata di interesse bellico, e pertanto Longon fu esonerato dal servizio militare durante la seconda guerra mondiale.
Dopo l’8 settembre 1943 fu tra i promotori della resistenza e fu presto messo a capo del CLN di Bolzano. L’attività del CLN Zona Bolzano fu caratterizzata dall’essere la provincia parte della Zona d’Operazione delle Prealpi, e quindi di fatto annessa alla Germania. Molto attivo fu nell’assistenza agli internati nel Lager di Bolzano A metà del dicembre 1944 Longon cadde nelle mani della Gestapo. Fu impiccato nella sua cella il 31 dicembre 1944, dopo giorni di torture.
Dirigente d’industria dalle superiori doti di mente, di cuore e di carattere, subito dopo l’armistizio, in situazione ambientale particolarmente difficile, organizzò e, per oltre quindici mesi, condusse la Resistenza fra quanti, senza distinzione di gruppo etnico, anelavano nell’ambito della Patria comune, libera e indipendente, a illuminate istituzioni di vita pubblica, per una democratica convivenza civile delle genti di confine. Capo del C.L.N. locale, con gravissimo rischio personale ne costituì le forze partigiane e concorse ad alimentare di uomini e mezzi le formazioni combattenti delle zone limitrofe; oltre il dovere e per virtù di esempio, partecipò coraggiosamente alla guerriglia; soccorse internati, favorì evasioni dai campi nazisti. Arrestato su vile delazione, con fede di apostolo antepose allo struggente richiamo degli affetti familiari l’appello del patrio ideale; irriducibile a intimidazioni e allettamenti, inflessibile alle torture, dopo quindici giorni di martirio soggiacque, in morte oscura e gloriosa, alla brutalità del nemico, vinto nella fragilità della carne, vittorioso nella radiosa nobiltà dello spirito.