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Un centro diurno per l’ Alzheimer

E’ la proposta illustrata dal presidente dell’Apsp “Grazioli” Renzo Dori durante la visita del sindaco. Nuovi spazi per la socialità grazie al progetto “Povo educa”

E’ una vera cittadella delle terza età l’azienda per i servizi alla persona di Povo visitata oggi pomeriggio dal sindaco Alessandro Andreatta insieme al presidente della Circoscrizione Sergio Casetti. A definire i contorni di questa grande struttura, è stato il presidente Renzo Dori:  “Raggiungiamo quasi 11 milioni di budget, abbiamo 220 dipendenti, 187 posti letto, 38 utenti del centro diurno, 22 alloggi protetti, distribuiamo 80 pasti giornalieri a domicilio e possiamo contare su 38 volontari”. Ma quella che anche il sindaco ha definito “una struttura modello, a cui si guarda come un esempio da imitare nel resto d’Italia” ha progetti di ulteriore miglioramento e di espansione. Tre le proposte a cui si sta lavorando: “Innanzitutto vorremmo migliorare gli spazi interni alla Rsa per attenuare l’impronta sanitaria e rendere le stanze quanto più simili all’idea di casa – ha spiegato Dori – Il secondo progetto, per cui è già stato chiesto un finanziamento provinciale, riguarda invece una ristrutturazione parziale finalizzata a creare nuovi spazi dedicati a percorsi riabilitativi e alla stimolazione cognitiva in caso di demenze: il tutto a sostegno della domiciliarità, perché pensiamo che se miglioriamo i servizi potremo ridurre anche i ricoveri. Il terzo progetto invece riguarda l’apertura di un centro diurno alzheimer all’ex centro civico di Povo, oggi inutilizzato. L’idea è quella di ospitare 14/16 persone a rotazione, in modo da dare un sollievo alle famiglie”.

Il sindaco ha visitato le varie ali di cui si compone la struttura, dal nucleo alzheimer, con i suoi 16 ospiti, all’Rsa, dove Andreatta ha incontrato non poche persone conosciute, tra cui Nerina Furlani, storica postina di Villazzano.

La visita alla Circoscrizione è proseguita con l’incontro con i protagonisti di un progetto innovativo, promosso dalla Circoscrizione, ma che ha coinvolto tutte le associazioni del sobborgo. Si tratta di “Povo educa”,  nato “facendo incontrare gli spazi abbandonati della Circoscrizione con le esigenze di bambini, ragazzi, ma anche anziani che avevano del tempo libero a disposizione”. Il presidente Sergio Casetti descrive così il “progetto di socialità” che già da parecchi mesi ha riportato la vita nelle sale della ex sede circoscrizionale, diventate oggi un nuovo spazio d’incontro per il quartiere. Racconta Casetti che l’idea è partita da una constatazione: “Ci sono tanti bambini, ragazzi, adulti che non vogliono dedicarsi a un’attività sportiva agonistica e neppure avere un impegno costante più volte alla settimana. Qui possono muoversi, fare ginnastica, ma senza spirito di competizione”. Oltre a “gym for fun”, Povo educa prevede anche uno spazio per i compiti dopo scuola e per l’incontro tra mamme. “Il nostro obiettivo è quello di creare socialità, ovvero tradurre in pratica uno degli indirizzi del piano sociale di Trento”.

Monia

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